Month: September 2012

… che troppe volte metti sotto i piedi…

L’anima che ho lasciato fra le tue mani Per non avere tutti i giorni uguali L’anima che troppe volte metti sotto i piedi L’anima che tiro fuori quando non mi credi L’anima che a volte ti fa ragionare Anche se hai voglia di lasciarti andare… (Pino Daniele)  

All’anima del contesto!

Il filosofo del linguaggio Ludwig Wittgenstein sosteneva che una frase fosse una mera immagine di una situazione, come una foto, come uno dei tanti plastici esposti nel salotto di Porta a Porta. Ma ci sarà una differenza fra vedere la foto di una ragazza che si allontana da una casa lasciata al buio, leggere nell’ultima

Perchè si usa… il cuore

Arrivati a settembre iniziamo a tirare le somme delle nostre vacanze e ripensiamo anche a come le abbiamo pianificate, perchè abbiamo scelto una località invece di altre, cosa ci ha indirizzato nella scelta. Al tempo dei social network e del web 2.0 queste domande per molti sembrano avere facili risposte: la community, il passaparola virtuale degli amici e follower che recensiscono bene o male un posto, una località.

Tanti hanno fra i loro amici e follower alberghi, ristoranti, agenzie di comunicazione che hanno creato le campagne di marketing per i brand turistici ed anche loro ci hanno influenzato. Ma come ci hanno influenzato?

Facendo un giro nel web, sulle riviste o in televisione, e ponendo un’attenzione mirata alla comunicazione turistica, colpisce una cosa in particolare: “il cuore”. Senza uscire fuori dai confini italiani, altrimenti “I love NY” la fa da padrone, la Val d’Aosta, la Liguria (“per non lasciarci il cuore”), la Basilicata, la città di Belluno, la Provincia di Treviso (“ti resta nel cuore”), la città di Bolzano, la Sardegna (“un cuore d’acqua”), solo per citarne alcuni, hanno utilizzato il cuore o il concetto di anima (“Emilia Romagna, Terra con l’anima”).