Wearable Technologies nel nome di Leonardo Sinisgalli e di “Civilta’ delle Macchine”
Sergey Brin, fondatore ed amministratore delegato di Google, da qualche tempo va in giro con i suoi Google Glasses, la sua ultima invenzione, quella a cui sembra tenere di piu’! Se vuoi fare come Sergey, basta pagare $1500 per il tuo paio di Google Glasses. E ce ne sono alcuni in giro. Ma non tutti sono felici. Non e’ il prezzo ha rendere infelici e neppure la tecnologia. Anzi, da piu’ parti ci si complimenta con Google per aver dato un forte impulso alle wearable technologies (tecnologie indossabili se volessimo avventurarci in una traduzione forse poco felice). A dir il vero, problemi tecnologici ve ne sono, ma vengono perdonati. Quello che davvero fa intristire e’ l’estetica dei Google Glasses. Commentatori nel mondo della moda sono andati giu’ duro sostanzialmente dicendo che oggi l’unica cosa da non indossare sono i Google Glasses perche’, francamente, e non ce ne voglia Sergey, sono brutti.
L’approccio ai Google Glasses e’ stato puramente funzionale. Ci e’ sembrato di vedere un Sergey Brin smanioso prendere l’oggetto dal laboratorio e portarlo sul mercato dimenticando quell connubio indispensabile tra tecnologia ed arte e tecnologia e design, quando si pensa a qualcosa che dovra’ essere parte della nostra persona. Tutti gli insegnamenti della Scuola Bauhaus sono stati dimenticati. E molto probabilmente, Mr Brin e Google non hanno la minima conoscenza di cosa Leonardo Sinisgalli e “Le Civilta’ delle Macchine” insegnarono al mondo dell’industria durante gli anni 50 e 60. La tecnologia deve funzionare, ma deve anche suscitare sogni, deve emozionare, deve piacere. Dire che un oggetto tecnologico e’ bello non e’ blaterare, ma e’ portare l’oggetto di fronte al consumatore, fallo apprezzare e fallo acquistare. Ed e’ in questa visione tutta la modernita’ di “Civilta’ delle Macchine” ed e’ da qui che il mondo delle wearable technologies deve partire.
E su queste riflessioni torni a pensare anche l’Italia. Che l’industria della moda e del design e l’industria tecnologica italiana, quel poco che ancora innova, rileggano “Civilta’ delle Macchine” in una sorta di coro greco perche’ e’ nel mondo di Sinisgalli che si nasconde un ruolo determinante dell’Italia nelle wearable technologies!
Di Saverio Romeo – Industry Manager Telecommunications Frost & Sullivan Europe
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By Saverio Romeo
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