Matera è una città donna, dal grembo cavo e fecondo. #WFF
Erano un pò di anni che volevo andare a capire bene cosa fosse il Woman Fiction Festival – il nome è gia’ da solo tutto un programma :) – , finalmente il 27 settembre sono andata a Matera (è già questa è un’emozione!) in un luogo dove scrittrici, editrici, web editor si raccontano e mettono a confronto il loro lavoro. Sono rimasta affascinata dalle persone, da (tante) donne e (pochi) uomini intenti a costruire le loro storie, che convertivano la tradizionalità del loro lavoro in innovazione, dando un’anima anche ad un tablet!
Ho chiesto, quindi, a Mariateresa Cascino, cofounder di WFF, di raccontarci – appunto – qual’è l’anima dell’evento.
Da dove nasce l’idea del WFF?
L’idea di un festival letterario dedicato alla narrativa femminile è stata concepita durante una conversazione telefonica di lavoro, nel lontano 2004. Da un capo, la scrittrice e traduttrice Elizabeth Jennings, americana di nascita e materana d’adozione, dall’altro Maria Paola Romeo, all’epoca responsabile editoriale di Harlequin Mondadori ed esperta di narrativa femminile. Il ritiro creativo per scrittrici, nei Sassi di Matera, nacque così, per puro caso, e la palla fu subito colta al balzo. Contagiati dalla originalità dell’idea e determinati a valorizzare una città in gran fermento, sposammo l’iniziativa io, materana, con anni di studio e lavoro nell’ambito della comunicazione, in Italia e all’estero, e Giovanni Moliterni, proprietario della Libreria dell’Arco di Matera. Il desiderio era di portare scrittori e scrittrici da tutto il mondo a Matera, per incontrarsi e confrontarsi sul mestiere di scrivere, per condividere momenti dedicati alla professione e all’ispirazione creativa e, perché no, anche agli incontri con i lettori. Matera è una città donna, dal grembo cavo e fecondo. Dopo la prima edizione del 2004, con il successo e il coinvolgimento internazionale della stampa e della comunità delle scrittrici, il festival è cresciuto d’importanza e contenuto, diventando un appuntamento atteso per chi lavora nel mondo dell’editoria, per gli scrittori e per i lettori.
L ‘evento come si relazione col il mondo del web 2.0?
Le forme espressive e il mondo della scrittura sono in continuo cambiamento e in stretta relazione con il mondo del web. In particolare, la rete è indispensabile per la promozione degli autori e delle loro opere. All’interno del nostro congresso abbiamo sempre offerto strumenti operativi che consentissero ai partecipanti di aggiornarsi sull’utilizzo dei social media e social network per rimanere in contatto con i propri lettori, promuovendo sé stessi in modo costante e interattivo con la comunità di riferimento. Per quel che riguarda l’evento sul web, abbiamo una fanpage su Facebook, un gruppo di adepti che ci segue da diversi anni sempre su Facebook, un account su Twitter e su Instagram. I plug in sociali dei servizi menzionati sono installati sul nostro sito e dalla home page è possibile quindi avere gli aggiornamenti di quello che succede sui social media e social network dedicati al WFF.
Vista la nostra ricerca della commistione tra anima e tecnologia qual è l’anima di WFF?
ll WFF ha una doppia anima: da un lato propone il Congresso internazionale per scrittori, master class condotte da scrittrici best seller, “Briefings for thriller writers” dedicati ai giallisti, appuntamenti a tu per tu tra scrittori, editor, agenti letterari e consulenti editoriali, dall’altra propone presentazioni di libri nelle piazze, nelle scuole, tra le gente. Quanto alla tecnologia, è al centro del cambiamento nell’industria editoriale. Secondo gli esperti del settore, l’industria dell’editoria vale più di 80 miliardi di dollari e si stima che il 50% del mercato sarà digitale nel 2015. La rivoluzione digitale in atto è ancora più significativa per chi scrive. Il libro tradizionale, cartaceo, ha dei limiti ben precisi. Per motivi industriali di carta e di distribuzione, un libro consta in media di 220-500 pagine. Con il digitale, tale limiti non hanno senso, eliminando i costi di stampa e distribuzione, le royalties sono molto più alte per chi scrive e quindi conviene in primis a chi intende scrivere per professione capire come funziona il mercato editoriale con i nuovi paradigmi che si impongono sulla scena. Per questo, il WFF intende continuare a costruire ponti tra chi scrive e chi pubblica, facilitandone le relazioni professionali.
Annalisa Romeo
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